Il matrimonio segreto alle Muse

14 E 16 OTTOBRE
AL TEATRO DELLE MUSE DI ANCONA
IL MATRIMONIO SEGRETO
DI DOMENICO CIMAROSA

DIRETTORE DIEGO CERETTA
REGIA DI MARCO BALIANI
NEL CAST: FILIPPO MORACE, MARIA SARDARYAN, VERONICA GRANATIERO, MARIANGELA MARINI TOMMASO BAREA, PIERLUIGI D’ALOIA

Ancona, 7 ottobre 2022

Venerdì 14 ottobre alle ore 20.30 e domenica 16 ottobre alle ore 16.30 va in scena al Teatro delle Muse di Ancona la seconda opera in cartellone della Stagione Lirica 2022, Il Matrimonio Segreto dramma giocoso in due atti di Giovanni Bertati, dalla commedia The Clandestine Marriage di George Colman il vecchio e David Garrick, musica di Domenico Cimarosa.

L’opera vede sul podio dell’Orchestra Sinfonica Gioachino Rossini il giovanissimo direttore Diego Ceretta – tra le più brillanti promesse della direzione d’orchestra – la regia è affidata a Marco Baliani, scene e luci sono di Lucio Diana e i costumi di Stefania Cempini.

Un cast giovane ruota intorno al veterano Filippo Morace nel ruolo di Geronimo: Carolina è Veronica Granatiero, Elisetta Maria Sardaryan, Fidalma è Mariangela Marini, Il Conte Robinson Tommaso Barea, Paolino Pierluigi D’Aloia.

La produzione è un nuovo allestimento della Fondazione Teatro delle Muse.

È la prima volta che l’opera di Cimarosa si rappresenta nel ricostruito Teatro delle Muse, che festeggia vent’anni dalla sua riapertura. Ancona l’aveva ascoltata nel 1911 e nel 1928.

The secret marriage è la commedia di maggior successo scritta a quattro mani da Georg Colman il vecchio e David Garrick – attore e drammaturgo – nata sulle scene londinesi nel 1766 e diventata popolare in tutta Europa, dove Bertati – divenuto Poeta Teatrale alla corte di Vienna, dopo l’esilio di Lorenzo Da Ponte – ne fece soggetto della più fortunata opera buffa cimarosiana.

Matrimonio segreto vide la luce al Burgtheater di Vienna nel 1792, dove raccolse un successo così grande, che l’Imperatore pretese come bis l’esecuzione integrale dell’opera.

Il capolavoro cimarosiano immediatamente rappresentato nelle capitali europee, è uno dei pochi titoli del teatro buffo napoletano del Settecento a rimanere in repertorio anche nell’Ottocento e nel primo Novecento.

“È un meccanismo teatrale ad orologeria tecnicamente perfetto – dice il direttore artistico Vincenzo de Vivo – che raggiunge i livelli delle opere scritte da Mozart e Da Ponte per quello stesso teatro imperiale di Vienna in cui l’opera ha visto la luce”.

“Ad ascoltare la musica di Cimarosa – afferma il regista Marco Baliani – si sente nell’aria vibrare il volo malandrino di un tafano pungitore, una musica divertita di sé stessa, che insegue e tallona la vicenda o addirittura la anticipa”.

I biglietti vanno da €30 in terza galleria, €55 in seconda galleria, €66 in prima galleria fino a €80 in platea.
Info: biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org
Biglietti in vendita on line su www.vivaticket.com.

La Fondazione Teatro delle Muse è sostenuta dal contributo di: Comune di Ancona, Fondazione Cariverona, Ministero della Cultura, Regione Marche / Si ringrazia per il sostegno: Associazione Palchettisti del Teatro delle Muse, Gli Amici del Teatro delle Muse / In collaborazione con Marche Teatro / Con il Patrocinio di Rai Marche.

Domenica 9 ottobre alle ore 11 al foyer di prima galleria del Teatro delle Muse si terrà la consueta GUIDA ALL’OPERA condotta per IL MATRIMONIO SEGRETO dal critico musicale Gabriele Cesaretti. L’appuntamento è ad ingresso libero.

Il 14 ottobre alle 23.30 alla fine della prima dell’opera, il direttore del Teatro Velia Papa ha annunciato che, sulla piazza antistante il Teatro delle Muse ci sarà un brindisi per festeggiare insieme il compleanno del Teatro che compie 20 anni dalla sua riapertura.

Attila apre la Stagione Lirica al Teatro delle Muse

ATTILA DI GIUSEPPE VERDI
APRE LA STAGIONE LIRICA DI ANCONA
PER LA PRIMA VOLTA AL TEATRO DELLE MUSE
CHE COMPIE VENT’ANNI

DIRETTORE D’ORCHESTRA MARCO GUIDARINI
REGISTA MARIANO BAUDUIN
NEL CAST: ALESSIO CACCIAMANI, VITALIY BILYY, MARTA TORBIDONI,
SERGEY RADCHENKO, ANDREA SCHIFAUDO, ANDREA TABILI

Ancona, 23 settembre 2022

La Stagione Lirica di Ancona si apre venerdì 30 settembre alle ore 20.30 e domenica 2 ottobre alle ore 16.30 con Attila, dramma lirico in un prologo e tre atti, libretto di Temistocle Solera tratto dalla tragedia Attila, König der Hunnen di Zacharias Werner, Musica di Giuseppe Verdi, direttore d’orchestra Marco Guidarini, regia Mariano Bauduin, scene e luci Lucio Diana, costumi Marianna Carbone, assistente a scene e luci Eleonora Diana; Attila, re degli Unni è interpretato da Alessio Cacciamani, Ezio, generale romano è Vitaliy Bilyy , Odabella, figlia del signore di Aquileia è Marta Torbidoni, Foresto, cavaliere aquilejese Sergey Radchenko, Uldino, giovane bretone, schiavo d’Attila Andrea Schifaudo e Leone, vecchio romano è Andrea Tabili.

Un cast giovane, ma con interpreti di grande esperienza internazionale, con una protagonista femminile marchigiana, Marta Torbidoni consacrata nei ruoli verdiani al Festival Verdi di Parma.

Diretta dal Maestro Marco Guidarini è l’Orchestra Sinfonica “Gioachino Rossini”, il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” con Maestro del Coro Riccardo Serenelli e il Coro di Voci Bianche “Artemusica” diretto da Angela De Pace.

L’appuntamento è un nuovo allestimento della Fondazione Teatro delle Muse.

È la prima volta che l’opera verdiana si rappresenta nel ricostruito Teatro delle Muse, che festeggia vent’anni dalla sua riapertura. Ancona l’aveva ascoltata nelle stagioni 1851, 1856 e 1875.

Attila, capolavoro della musica italiana, si rifà ad un dramma tedesco: Attila, Re degli Unni “tragedia romantica” di Zacharias Werner, finita tra le mani di un Verdi curioso dell’esperienza teatrale europea, che si era già avvicinato a Schiller con Giovanna d’Arco (e continuerà con I Masnadieri, Luisa Miller, Don Carlos), e presto rivolgerà il suo interesse a Hugo (Rigoletto) e soprattutto a Shakespeare (Macbeth).

Il direttore d’orchestra Marco Guidarini, che ha grande familiarità con le opere giovanili di Verdi e ha registrato la prima edizione fiorentina di Macbeth, ha sottolineato come l’Attila verdiano sia “una partitura intensa, magmatica e misteriosa. La sua drammaturgia musicale si rivela attraverso un lavoro in profondità, nel contatto quotidiano con gli interpreti, nel confronto con le emozioni di ciascuno. Un’opera sorprendentemente moderna”.

Il regista Mariano Bauduin, reduce da una fortunata produzione di Aida al Teatro Petruzzelli e in trasferta al Festival di Wiesbaden, mette in evidenza che “il forte interessamento di Verdi al teatro scespiriano non si limita alle opere chiaramente ispirate al Bardo, ma anche a quelle giovanili – tra cui Attila – in cui le aristoteliche regole di spazio e tempo sono abbandonate, proprio come avveniva nel teatro elisabettiano”.

Abbonamenti e biglietti sono in vendita. I biglietti vanno da €30 in terza galleria, €55 in seconda galleria, €66 in prima galleria fino a €80 in platea. L’abbonamento alle due opere in platea è €110 (55 euro a biglietto), €87 in prima galleria, €70 promo speciale abbonamento giovani sempre in prima galleria (Carta Giovani Nazionale dai 18 ai 35 anni), €68 in seconda galleria €26 in terza galleria.

Info: biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org

Biglietti e abbonamenti anche in vendita on line su www.vivaticket.com

La Fondazione Teatro delle Muse è sostenuta dal contributo di: Comune di Ancona, Fondazione Cariverona, Ministero della Cultura, Regione Marche / Si ringrazia per il sostegno: Associazione Palchettisti del Teatro delle Muse, Gli Amici del Teatro delle Muse / In collaborazione con Marche Teatro / Con il Patrocinio di Rai Marche.

Domenica 25 settembre alle ore 11 al Ridotto del Teatro delle Muse si terrà la consueta GUIDA ALL’OPERA condotta per ATTILA dal critico musicale Fabio Brisighelli. L’appuntamento è ad ingresso libero.

Stagione Lirica 2022 di Ancona

ATTILA DI GIUSEPPE VERDI
e
IL MATRIMONIO SEGRETO DI DOMENICO CIMAROSA

DUE NUOVE PRODUZIONI D’OPERA
SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO DELLE MUSE

Ancona, 15 settembre 2022

A vent’anni dalla riapertura del Teatro delle Muse, la Stagione Lirica di Ancona 2022 offre due nuove produzioni: Attila di Giuseppe Verdi e Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa, rappresentati per la prima volta sul palcoscenico restituito agli anconetani nel 2002.

L’opera verdiana – che appartiene ai cosiddetti “anni di galera” – e la più famosa tra le commedie di Cimarosa sono da qualche tempo tornati alla ribalta dei grandi teatri.

Ancona le aveva ascoltate prima che il Teatro delle Muse fosse distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: Attila nelle stagioni 1851, 1856 e 1875, Matrimonio nel 1911 e nel 1928.

La Stagione Lirica di Ancona si apre venerdì 30 settembre alle ore 20.30 e domenica 2 ottobre alle ore 16.30 con Attila Dramma lirico in un prologo e tre atti, libretto di Temistocle Solera tratto dalla tragedia Attila, König der Hunnen di Zacharias Werner, Musica di Giuseppe Verdi, direttore d’orchestra Marco Guidarini, regia Mariano Bauduin, scene e luci Lucio Diana, costumi Marianna Carbone, assistente a scene e luci Eleonora Diana; Attila, re degli Unni è interpretato da Alessio Cacciamani, Ezio, generale romano è Vitaliy Bilyy , Odabella, figlia del signore di Aquileia è Marta Torbidoni, Foresto, cavaliere aquilejese Sergey Radchenko, Uldino, giovane bretone, schiavo d’Attila Andrea Schifaudo e Leone, vecchio romano è Andrea Tabili.

Diretta dal Maestro Guidarini è l’Orchestra Sinfonica “Gioachino Rossini”, il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” con Maestro del Coro Riccardo Serenelli e il Coro di Voci Bianche “Artemusica” diretto da Angela De Pace.

La produzione è un nuovo allestimento della Fondazione Teatro delle Muse.

La seconda opera in cartellone Il Matrimonio Segreto va in scena il venerdì 14 ottobre alle ore 20.30 e domenica 16 ottobre alle ore 16.30 al Teatro delle Muse, dramma giocoso in due atti di Giovanni Bertati, dalla commedia The Clandestine Marriage di George Colman il vecchio e David Garrick, musica di Domenico Cimarosa, vede sul podio il direttore d’orchestra Diego Ceretta, la regia è affidata a Marco Baliani, scene e luci di Lucio Diana, costumi di Stefania Cempini, assistente scene e luci Eleonora Diana. Nel cast: Geronimo è Filippo Morace, Elisetta Maria Sardaryan, Carolina è interpretata da Veronica Granatiero, Fidalma è Mariangela Marini, Il Conte Robinson Tommaso Barea, Paolino Pierluigi D’Aloia. Suona l’Orchestra Sinfonica “Gioachino Rossini”. La produzione è un nuovo allestimento della Fondazione Teatro delle Muse.

Entrambi i titoli respirano un’atmosfera europea: Attila nasce sulle scene di una Venezia austroungarica, Matrimonio segreto vede la luce al Burgtheater di Vienna, dove raccolse un successo così grande, da far nascere la leggenda che l’Imperatore avesse preteso come bis l’esecuzione integrale dell’opera. Capolavori della musica italiana, tutte e due le opere provengono dal teatro di prosa e si rifanno a titoli ed autori stranieri. Attila, re degli Unni è una “tragedia romantica” di Zacharias Werner, finita tra le mani di un Verdi curioso dell’esperienza teatrale europea, che si era già avvicinato a Schiller con Giovanna d’Arco (e continuerà con I Masnadieri, Luisa Miller, Don Carlos), e presto rivolgerà il suo interesse a Hugo (Rigoletto).

The secret marriage è la commedia di maggior successo scritta a quattro mani da Georg Colman il vecchio e David Garrick – attore e drammaturgo – nata sulle scene londinesi nel 1766 e diventata popolare in tutta Europa, dove Bertati – divenuto Poeta Teatrale alla corte di Vienna, dopo l’esilio di Lorenzo Da Ponte – ne fece soggetto della più fortunata opera buffa cimarosiana.

Se per tre secoli il melodramma ha permesso che tutto il vecchio continente riconoscesse l’italiano come la lingua della musica e della poesia – contribuendo alla formazione di un’identità nazionale – l’opera italiana si è nutrita della letteratura e del teatro europei. È anche per questa ragione che il nostro melodramma è patrimonio comune dell’Europa e del mondo.

Abbonamenti e biglietti sono in vendita.

Info: biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org

La Fondazione Teatro delle Muse è sostenuta dal contributo di: Comune di Ancona, Fondazione Cariverona, Ministero della Cultura, Regione Marche / Si ringrazia per il sostegno: Associazione Palchettisti del Teatro delle Muse, Gli Amici del Teatro delle Muse / Con il Patrocinio di Rai Marche / In collaborazione con Marche Teatro.

Un incontro per raccontare la prossima Stagione Lirica

FESTA DELLA MUSICA

LUNEDì 20 GIUGNO ALLE ORE 18.30
AL RIDOTTO DEL TEATRO DELLE MUSE
IL DIRETTORE ARTISTICO DELLA STAGIONE LIRICA VINCENZO DE VIVO
RACCONTA
LE PROSSIME OPERE IN CARTELLONE
ATTILA DI GIUSEPPE VERDI

IL MATRIMONIO SEGRETO DI DOMENICO CIMAROSA
DUE NUOVE PRODUZIONI D’OPERA
CHE ANDRANNO IN SCENA IN SETTEMBRE E OTTOBRE

L’INCONTRO È AD INGRESSO LIBERO

Ancona, 18 giugno 2022

In occasione della Festa della Musica, ad Ancona, al Ridotto del Teatro delle Muse, lunedì 20 giugno  alle ore 18.30, il direttore artistico della Stagione Lirica della Fondazione Muse, Vincenzo De Vivo terrà un incontro introduttivo alle opere in cartellone che vedremo e ascolteremo il prossimo settembre e ottobre alle Muse: Attila di Giuseppe Verdi e Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa.

L’incontro è ad ingresso libero.

La Stagione Lirica di Ancona 2022 offre due nuove produzioni: Attila di Giuseppe Verdi e Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa.

L’opera verdiana – che appartiene ai cosiddetti “anni di galera” – e la più famosa tra le commedie di Cimarosa sono da qualche tempo tornati alla ribalta dei grandi teatri.

Ancona le aveva ascoltate prima che il Teatro delle Muse fosse distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: Attila nelle stagioni 1851, 1856 e 1875, Matrimonio nel 1911 e nel 1928.

La Stagione Lirica di Ancona si apre venerdì 30 settembre alle ore 20.30 e domenica 2 ottobre alle ore 16.30 con Attila dramma lirico in un prologo e tre atti, libretto di Temistocle Solera tratto dalla tragedia Attila, König der Hunnen di Zacharias Werner, Musica di Giuseppe Verdi, direttore Marco Guidarini, regia Mariano Bauduin, scena Lucio Diana, costumi Marianna Carbone; Attila, re degli Unni è interpretato da Alessio Cacciamani, Ezio, generale romano è Fabian Veloz, Odabella, figlia del signore di Aquileia è Marta Torbidoni, Foresto, cavaliere aquilejese Sergey Radchenko. Diretta dal Maestro Guidarini è l’Orchestra Sinfonica “Gioachino Rossini” e il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini”.

La produzione è un nuovo allestimento della Fondazione Teatro delle Muse.

La seconda opera in cartellone Il Matrimonio Segreto va in scena il venerdì 14 ottobre alle ore 20.45 e domenica 16 ottobre alle ore 16.30 al Teatro delle Muse, dramma giocoso in due atti di Giovanni Bertati, dalla commedia The Clandestine Marriage di George Colman il vecchio e David Garrick, musica di Domenico Cimarosa, vede sul podio il direttore d’orchestra Diego Ceretta, la regia è affidata a Marco Baliani, scene e costumi sono di Lucio Diana. Nel cast: Geronimo è Filippo Morace, Elisetta Maria Sardaryan, Carolina è intepretata da Veronica Granatiero, Fidalma è Mariangela Marini, Il Conte Robinson Tommaso Barea, Paolino Pierluigi D’Aloia. Suona l’Orchestra Sinfonica “Gioachino Rossini”. La produzione è un nuovo allestimento della Fondazione Teatro delle Muse.

La campagna abbonamenti, possibilità di sottoscrivere i nuovi abbonamenti fino all’inizio della Stagione; da mercoledì 6 luglio saranno in vendita i singoli biglietti.
I prezzi dell’abbonamento vanno da €26 in terza galleria, €68 in seconda galleria, €87 in prima galleria fino a €110 in platea.
I biglietti vanno da €80 intero in platea, €66 in prima galleria, €55 in seconda galleria fino a €30 intero in terza galleria con sconti previsti per under 30 e over 65.
Info: biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org
Biglietti on line su www.vivaticket.com

La Fondazione Teatro delle Muse è sostenuta da: Socio Fondatore: Comune di Ancona / Con il contributo di: Ministero della Cultura, Regione Marche, Fondazione Cariverona / Con il sostegno di: Associazione Palchettisti del Teatro delle Muse, Gli Amici del Teatro delle Muse / In collaborazione con Marche Teatro.

25 apr. 2022 | Consegnato a Jonas Kaufmann il Premio Corelli100

CONSEGNATO IERI AD ANCONA
IL PREMIO CORELLI100 A JONAS KAUFMANN

Oggi il tenore visiterà la città
con tappa al Teatro delle Muse, in Pinacoteca e al Duomo

Jonas Kaufmann ha ricevuto ad Ancona il Premio Corelli100.

Alla Mole Vanvitelliana di Ancona ieri la cerimonia di consegna che ha concluso idealmente le manifestazioni per il centenario della nascita del tenore Franco Corelli.

Lo ha consegnato l’Assessore alla Cultura della città di Ancona Paolo Marasca.

Il Comune di Ancona – su proposta della Fondazione Teatro della Muse ha istituito il “Premio Corelli100” da attribuire a personalità che si sono particolarmente distinte nel mondo dell’opera. La dimensione non poteva che essere quella internazionale: il “mito” di Corelli nasce infatti nella seconda metà del Novecento quando i successi europei del tenore anconetano trovarono eco in quelli statunitensi e si consolidò – dalla Scala al Metropolitan – la fama di un interprete straordinario, di una voce riconoscibile e inimitabile, di una presenza scenica carismatica.

Il premio del centenario corelliano è andato quindi a Jonas Kaufmann “artista che, più di ogni altro, rappresenta oggi l’interprete di riferimento nel repertorio lirico, riconosciuto ed apprezzato da una platea globale”, come recita la motivazione.

La cerimonia si è tenuta all’Auditorium della Mole Vanvitelliana con un saluto del direttore del Teatro delle Muse di Ancona Velia Papa che ha aperto la giornata, l’Assessore alla Cultura di Ancona Paolo Marasca ha portato il saluto dell’amministrazione comunale e ha ringraziato tutte le istituzioni, le Associazioni e le singole persone che hanno contribuito al successo di questi festeggiamenti corelliani. Presente in prima fila il consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro delle Muse e altre personalità cittadine che hanno sostenuto la riuscita dell’iniziativa.

Prima della consegna del premio l’artista ha dialogato con Alberto Mattioli – critico musicale e saggista – dopo che il giornalista e critico Fabio Brisighelli ha introdotto una testimonianza video di Franco Corelli dal Trovatore e una dello stesso Kaufmann da Tosca.

Alla fine della cerimonia, grandi applausi, il tenore si è concesso un bagno di folla tra richieste di autografi e selfie.

Il tenore visiterà oggi Ancona con tappe al Teatro delle Muse, in Pinacoteca, al Duomo.

Il tenore tedesco, che negli ultimi anni ha intensificato la sua presenza in Italia, aggiunge questo ai numerosi riconoscimenti ricevuti in tutto il mondo per la sua attività sui palcoscenici operistici più prestigiosi e per le sue incisioni. Dagli esordi mozartiani – nel 1998 fu Ferrando in Così fan tutte, ultima produzione di Strehler al Piccolo Teatro – l’artista si è affermato nel repertorio francese – nel 2009 fu Don José nella Carmen inaugurale alla Scala – e tedesco – Lohengrin a Bayreuth nel 2010 e poi alla Scala, il 7 dicembre 2012; Parsifal al Metropolitan di New York nel 2013 – ed ha affrontato i ruoli più impegnativi del repertorio italiano: Cavaradossi in Tosca, Radames in Aida, Otello, Andrea Chénier.

14 apr. 2022 | Premio Corelli100 a Jonas Kaufmann

AD ANCONA IL PREMIO CORELLI100 A JONAS KAUFMANN
DOMENICA 24 APRILE ALLE ORE 18
ALL’AUDITORIUM DELLA MOLE VANVITELLIANA

Come ideale conclusione delle manifestazioni per il centenario della nascita di Franco Corelli, il Comune di Ancona – su proposta della Fondazione Teatro delle Muse – istituisce il “Premio Corelli100” da attribuire a personalità che si sono particolarmente distinte nel mondo dell’opera.

La dimensione non può che essere quella internazionale: il “mito” di Corelli nasce infatti nella seconda metà del Novecento quando i successi europei del tenore anconetano trovarono eco in quelli statunitensi e  si consolidò – dalla Scala al Metropolitan – la fama di un interprete straordinario, di una voce riconoscibile e inimitabile, di una presenza scenica carismatica.

Il premio del centenario corelliano va a Jonas Kaufmann “artista che, più di ogni altro, rappresenta oggi l’interprete di riferimento nel repertorio lirico, riconosciuto ed apprezzato da una platea globale”, come recita la motivazione.

Kaufmann – che qualche settimana fa ha terminato l’incisione di Turandot all’Accademia di Santa Cecilia e sta per tornare al Teatro San Carlo di Napoli per Tosca – sarà ad Ancona domenica 24 aprile, per ricevere il premio nell’Auditorium della Mole Vanvitelliana: alle 18.00 è fissato un incontro in cui l’artista dialogherà con Alberto Mattioli – critico musicale e saggista – dopo che il giornalista e critico Fabio Brisighelli avrà introdotto le testimonianze video di Franco Corelli.

Il tenore tedesco, che negli ultimi anni ha intensificato la sua presenza in Italia, aggiunge questo ai numerosi riconoscimenti ricevuti in tutto il mondo per la sua attività sui palcoscenici operistici più prestigiosi e per le sue incisioni. Dagli esordi mozartiani – nel 1998 fu Ferrando in Così fan tutte, ultima produzione di Strehler al Piccolo Teatro – l’artista si è affermato nel repertorio francese – nel 2009 fu Don José nella Carmen inaugurale alla Scala – e tedesco – Lohengrin a Bayreuth nel 2010 e poi alla Scala, il 7 dicembre 2012; Parsifal al Metropolitan di New York nel 2013 – ed ha affrontato i ruoli più impegnativi del repertorio italiano: Cavaradossi in Tosca, Radames in Aida, Otello, Andrea Chénier.

Evento gratuito con prenotazione obbligatoria
premiocorelli100.eventbrite.it

29 nov. 2021 | Libro e concerto al Ridotto delle Muse

MERCOLEDI 1 DICEMBRE ALLE ORE 18
AL RIDOTTO DEL TEATRO DELLE MUSE
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
GIUSEPPE BORNACCINI UN MUSICISTA ANCONETANO DELL’OTTOCENTO
DI MARIA GRAZIA SALONNA

SEGUE
CONCERTO DEI SOLISTI DELL’ACCADEMIA LIRICA DI OSIMO

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
giuseppebornaccini.eventbrite.it

Mercoledì 1 dicembre alle ore 18 al Ridotto del Teatro delle Muse è prevista la presentazione del libro Giuseppe Bornaccini Un musicista anconetano dell’Ottocento di Maria Grazia Salonna, edizioni Affinità Elettive.

Introduce Vincenzo De Vivo, direttore artistico della Stagione Lirica di Ancona e la studiosa Paola Ciarlantini dialoga con l’autrice Maria Grazia Salonna; segue il concerto dei Solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo: Maria Krylova (soprano), Tamari Kirakosova ( mezzosoprano), Johnny Ronen Bombino (baritono), Matteo Torcaso ( baritono) accompagnati al pianoforte da Valeria Picardi su musiche di Giuseppe Bornaccini.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria giuseppebornaccini.eventbrite.it

L’appuntamento è sostenuto da Comune di Ancona, Fondazione Teatro delle Muse In collaborazione con Accademia d’Arte Lirica di Osimo.

4 set. 2021 | Gianni Schicchi e Conte Ugolino alle Muse

KAMMEROPER ALLE MUSE

DOMENICA 5 E MARTEDI 7 SETTEMBRE ALLE ORE 21
ALLE MUSE
GIANNI SCHCCHI DI PUCCINI
CON LA DIREZIONE DI  MARCO GUIDARINI
E LA REGIA DI MARCO BALIANI
PROTAGONISTA SERGIO VITALE

APRE LA SERATA
IL CONTE UGOLINO
XXXIII CANTO DELLA DIVINA COMMEDIA DI DANTE
MUSICA DI GAETANO DONIZETTI
ESEGUITO CON IL COMPLETAMENTO DELL’ORCHESTRAZIONE DI MARCELLO PEPE
A CURA DI PAOLA MAGNANINI
E LA VOCE DI LUCA DALL’AMICO

Kammeroper alle Muse prosegue il 5 e il 7 settembre alle ore 21 con Gianni Schicchi Opera in un atto, libretto di Giovacchino Forzano, musica di Giacomo Puccini, preceduta da Il Conte Ugolino Il Canto XXXIII della Divina Commedia di Dante, musica di Gaetano Donizetti, Orchestrazione di Marcello Pepe a cura di Paola Magnanini (prima esecuzione in epoca moderna della versione per voce e orchestra), Il direttore è Marco Guidarini che dirige l’Orchestra Sinfonica “G. Rossini”, interprete del melodramma italiano nei più importanti teatri europei. Il regista è Marco Baliani, una delle presenze più significative nel panorama teatrale contemporaneo. Scena e luci sono di Lucio Diana, costumi Stefania Cempini e Lucio Diana.

Luca Dall’Amico canterà i versi danteschi che ritraggono la drammatica figura del Conte Ugolino, condannato a morire di fame, con i figli e i nipoti, con l’accusa di aver tradito la sua città.

L’unica opera comica di Puccini avrà come protagonista Sergio Vitale nella parte di Gianni Schicchi, che reduce dai successi di Traviata allo Sferisterio, fu il protagonista del Falstaff alle Muse nel 2015.

Accanto a lui saranno Veronica Granatiero Lauretta – che il pubblico anconetano ricorda come protagonista della  SonnambulaMariangela Marini  Zita,  Pietro Adaini Rinuccio – che fu il Principe in CenerentolaLuca Dall’Amico Simone, ed un gruppo di giovani interpreti, alcuni dei quali provengono dalle realtà formative della Regione: Alessandro Fiocchetti Gherardo, Zuzanna Klemanska Nella, Gherardino Elena Mancia, Eugenio Di Lieto Betto di Signa, Matteo Torcaso Marco, Mariia Krylova La Ciesca, Johnny Ronen Bombino Maestro Spinelloccio/Guccio tintore, Davide Bartolucci Messer Amantio di Nicolao, Pier Silvio De Santis Pinellino calzolaio, Lorenzo Venturini Buoso Donati. L’allestimento è una nuova produzione della Fondazione Teatro delle Muse.

Dalle note di regia di Marco Baliani:_ Ascoltando la musica che Puccini compose per il Gianni Schicchi, si viene percorsi da un  irrefrenabile moto di gioiosità. Me lo figuro, l’autore, avvolto nelle volute del suo inseparabile  sigaro toscano, mentre butta giù le prime note, e già il sorriso gli si stampa in volto e poi, mano a mano che la composizione prende forma, lo sento ridere, da solo, come accade nei momenti più liberi delle nostre vite, ridere di come si sta già immaginando la scena, i cantanti, con le parole del librettista Forzano  che diventano canto, guidate dalla musica che non smette di prenderli in giro, di giocare con loro e con la trama, contrappuntando ogni moto di sorpresa e di delusione, e ancora lo vedo sorridere, a fine serata, esausto per tanta creazione, ma sazio di aver trovato la strada giusta che legherà in un unico intreccio tutta la partitura.
Si merita davvero un altro sigaro, perché sa che sta creando un’opera buffa di altissimo lignaggio, e vuole che questo suo interiore divertimento si propaghi agli spettatori, ai musicisti dell’orchestra, ai cantanti, ai macchinisti, tutti ascoltando l’opera devono sbellicarsi e gioire.
Gianni Schicchi è un gioiello di divertimento teatrale e musicale, e penso che vada fatto respirare nella sua semplicità di struttura scenica, senza orpelli, senza enfasi scenografica, è già tanto densa la storia tra quelle quattro mura della stanza , col morto sul letto che diventa quasi corpo vivo nelle iniziali falsissime preghiere, negli insulti, nella ricerca del fatidico testamento.
E’ una storia di testamenti mancati, di cialtroneria, di furbizia truffaldina, una storia vecchia come il mondo, che Puccini riesce a trasformare in un’ esilarante comicissima vicenda di invidie, sberleffi, accanimenti, inganni.
Ciò che conta sono, per me, i gesti e i volti dei cantanti- attori, la loro presenza scenica, il loro muoversi e interagire tra loro. Voglio lavorare sulla dimensione teatrale dell’opera, su una concatenazione espressiva che dia risalto alle singole voci, costruendo il gruppo dei  parenti come un unico affiatatissimo coro che, quando serve, amplifica la singola gestualità di ciascuno, senza mai cadere nel grottesco, anzi generando sorprese come di continuo fa la musica di Puccini che non molla mai la presa, non si distanzia, resta fedele alla rissa comica e alla sgargiante bricconaggine dello Schicchi.
Un coro di borghesi arricchiti, che già si sentono superiori al volgo, da cui pure un tempo provenivano, e che vengono invece turlupinati proprio da un genio popolare che ne ridicolizza le pretese.
Unico stacco nell’opera è, oltrechè la furbizia di Schicchi che da un certo punto in poi guida e trascina l’intera compagine dei parenti, è il quadro d’amore tra Rinuccio e Lauretta, unico momento in cui la forza vitale dell’amore sembra prevalere sulle bassezze di eredità e soldi, come una specie di possibile promessa di una vita diversa, anche se poi, come in tutte le fiabe, non si sa se  vissero davvero felici  e contenti.

Biglietteria aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00,
il giovedì aperta anche nel pomeriggio dalle 17.00 alle ore 20.00.
Info 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org

La Fondazione Teatro delle Muse è sostenuta da: Soci Fondatori: Comune di Ancona, Fondazione Cariverona / Con il contributo di: Ministero della Cultura, Regione Marche / Con il sostegno di: Associazione Palchettisti del Teatro delle Muse, Gli Amici del Teatro delle Muse / In collaborazione con Marche Teatro.

Tutti gli appuntamenti sotto l’egida di Corelli100, omaggio al centenario dalla nascita del grande tenore anconetano, sono consultabili su www.comune.ancona.gov.it/ankonline/corelli100

27 ago. 2021 | Donizetti alle Muse: come rideva Napoli

DONIZETTI ALLE MUSE: COME RIDEVA NAPOLI
GIOVEDI GRASSO, FARSA IN UN ATTO
PRIMA ESECUZIONE DELL’EDIZIONE CRITICA

il direttore Sebastiano Rolli ricostruisce la prima esecuzione napoletana dell’opera alla luce di alcuni brani riscoperti,
il regista Francesco Bellotto si ispira al teatro di Eduardo Scarpetta,

il baritono Simone Alberghini alle prese con un ruolo in napoletano

Al via gli appuntamenti al Teatro delle Muse di Ancona con le opere sotto l’egida di Kammeroper alle Muse.

il 29 e il 31 agosto alle ore 21 si parte con Il giovedì grasso o Il nuovo Pourceaugnac, farsa in un atto di Gaetano Donizetti, libretto di Domenico Gilardoni, nella nuova revisione critica a cura di Giovanni Sparano e Alvise Zambon, che tiene conto degli ultimi ritrovamenti, tra cui un’aria alternativa per il baritono e alcuni recitativi, che verranno eseguiti per la prima volta.

È uno dei lavori comici più esilaranti del compositore bergamasco scritto per il Teatro del Fondo di Napoli nel febbraio del 1829, con uno strepitoso successo, che coinvolse l’entusiasmo del Re e della corte. L’edizione anconetana riprodurrà laprima esecuzione napoletana dell’opera, aggiungendo anche l’aria scritta in seguito da Donizetti per il baritono Tamburini, che non venne mai eseguita e che vedrà la luce per la prima volta al Teatro delle Muse.

Il direttore è Sebastiano Rolli, presenza prestigiosa nel repertorio del belcanto italiano, sul podio dell’Orchestra Sinfonica “Gioachino Rossini”. La regia è di Francesco Bellotto – eminente studioso donizettiano, che ha voluto ispirarsi al teatro di Eduardo Scarpetta, il più eminente autore e attore operante sulle scene napoletane tra 800 e 900, che fu il padre di Eduardo de Filippo – scena e luci di Lucio Diana, costumi Stefania Cempini e Lucio Diana. Nel cast figurano artisti che frequentano con assiduità il repertorio belcantistico ed hanno grande dimestichezza con la comicità ottocentesca: Simone Alberghini Sigismondo – dopo i personaggi mozartiani e rossiniani, per la prima volta alle prese con un ruolo di buffo in napoletano, come nella tradizione delle farse donizettiane – Carolina Lippo Nina, David Astorga Ernesto di Rousignac, Carmine Riccio Teodoro, Nutza Zakaidze Camilla, Chiara Notarnicola Stefanina, Giorgi Manoshvili Colonnello, Davide Bartolucci Cola.

L’allestimento è una nuova produzione della Fondazione Teatro delle Muse.

Così presenta l’opera il direttore artistico Vincenzo De Vivo: _Il Giovedì grasso è una farsa di Gaetano Donizetti, nata per due grandi cantanti – il tenore Giovani Battista Rubini e il basso Luigi Lablache – in ambiente napoletano, dove la farsa è un “genere” del teatro musicale: un’architettura composta di arie, duetti e pezzi d’insieme, uniti da dialoghi parlati – che in questa edizione sono uniti dai recitativi secchi recentemente riscoperti – che lasciava uno spazio importante al basso buffo, che parlava in schietto napoletano. Come spesso accadeva nell’Ottocento, la vicenda era stata presa da una commedia francese di successo, Le Nouveau Pourceaugnac di Scribe, che si era ispirato a Monsieur de Pourceaugnac di Moliére: la rivincita di un giovane ma avveduto ragazzo di provincia nei confronti di una burla ordita ai suoi danni da un buontempone di città_.

Gli amanti Nina e Teodoro sono disperati poiché Nina è promessa ad Ernesto, un ragazzo semplice del villaggio, e il loro amico Sigismondo, che è geloso della propria moglie Camilla, per via di alcuni sospetti falsi, e ritiene che Ernesto possa essere facilmente aggirato. Egli decide di aiutare gli amanti: sapendo che Ernesto arriverà quando il padre di Nina, il Colonnello, sarà a Parigi, propone a tutti di travestirsi come nel “Giovedì Grasso”. Nella burla carnevalseca egli sarà un amico immaginario di Ernesto e Camilla fingerà di essere una ex amante tradita del giovane. La cameriera Stefanina, che non conosce Ernesto, è colei che gli apre la porta ae gli dice innocentemente ciò che si sta tramando alle sue spalle. Ernesto decide di reagire: tratta Sigismondo come un vecchio amico e Camilla come la sua ex amante, confermando così i sospetti presunti di Sigismondo. Ernesto invia una lettera urgente al colonnello chiedendogli di tornare a casa il più presto possibile. Al ritorno del padre di Nina, Ernesto confessa a tutti che il ragazzo semplice del villaggio ha beffato coloro che volevano raggirarlo, lasciando che Nina e Teodoro coronassero il loro sogno d’amore.

I biglietti sono in vendita su vivaticket.com

Biglietteria aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00,
il giovedì aperta anche nel pomeriggio dalle 17.00 alle ore 20.00.

Info 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org

La Fondazione Teatro delle Muse è sostenuta da: Soci Fondatori: Comune di Ancona, Fondazione Cariverona / Con il contributo di: Ministero della Cultura, Regione Marche / Si ringraziano: Associazione Palchettisti del Teatro delle Muse, Gli Amici del Teatro delle Muse / In collaborazione con Marche Teatro.

24 ago. 2021 | Juan Diego Flórez in concerto alle Muse

CORELLI100

APRE I FESTEGGIAMENTI DEL COMUNE DI ANCONA
MERCOLEDÌ 25 AGOSTO ALLE ORE 21
AL TEATRO DELLE MUSE
IL CONCERTO DEL TENORE JUAN DIEGO FLÓREZ
OMAGGIO A FRANCO CORELLI
CON MUSICHE DI BELLINI, DONIZETTI, BIZET, MASSENET, GOUNOD, LEONCAVALLO, PUCCINI

SEGUONO PER KAMMEROPER ALLE MUSE
29 E 31 AGOSTO
IL GIOVEDÌ GRASSO O IL NUOVO POURCEAUGNAC DI GAETANO DONIZETTI
5 E 7 SETTEMBRE
GIANNI SCHICCHI DI GIACOMO PUCCINI
PRECEDUTA DA IL CONTE UGOLINO IL CANTO XXXIII DELLA DIVINA COMMEDIA MUSICA DI GAETANO DONIZETTI

Il tenore Juan Diego Flórez mercoledì 25 agosto alle ore 21 al Teatro delle Muse apre la carrellata di appuntamenti in omaggio a Franco Corelli, in occasione del centenario dalla sua nascita, assieme al soprano Marina Monzó e al Maestro Christopher Franklin che dirige l’Orchestra Sinfonica G. Rossini in un concerto Omaggio a Franco Corelli su musiche di Bellini, Donizetti, Bizet, Massenet, Gounod, Leoncavallo, Puccini.

“Flórez, che già nel 2004 cantò un Omaggio a Corelli – afferma Vincenzo De Vivo, Direttore Artistico della Stagione Lirica del Teatro delle Muse di Ancona – negli anni ha allargato il suo repertorio al melodramma romantico ed oggi si trova ad avere in comune col grande anconetano diversi ruoli, di cui Corelli ha lasciato incisioni di assoluto riferimento”.

Il programma che ascolteremo alle Muse di Ancona include brani da diverse opere che Corelli aveva in repertorio. Si apre con la Sinfonia dalla Norma di Vincenzo Bellini e alterna brani sinfonici, arie e duetti. Flórez canta l’aria di Edgardo “Tombe degli avi miei” da Lucia di Lammermoor di Donizetti, “Ah, lève toi soleil”, da Romèo et Juliette e “Salut, demeure chaste et pure” da Faust, di Gounod,  “Pourquoi me réveiller” da Werther, “Che gelida manina” da La Bohème  di Puccini.

Gli appuntamenti con le opere sotto l’egida di Kammeroper alle Muse saranno con:

il 29 e il 31 agosto alle ore 21 si parte con Il giovedì grasso o Il nuovo Pourceaugnac, farsa in un atto di Gaetano Donizetti, libretto di Domenico Gilardoni, nella nuova revisione critica a cura di Giovanni Sparano e Alvise Zambon, che tiene conto degli ultimi ritrovamenti, tra cui un’aria alternativa per il baritono e alcuni recitativi, che verranno eseguiti per la prima volta. Il direttore è Sebastiano Rolli, presenza prestigiosa nel repertorio del belcanto. La regia è di Francesco Bellotto – eminente studioso donizettiano – scena e luci di Lucio Diana, costumi Stefania Cempini e Lucio Diana. Nel cast figurano artisti che frequentano con assiduità il repertorio belcantistico ed hanno grande dimestichezza con la comicità ottocentesca: Simone Alberghini Sigismondo – per la prima volta alle prese con un ruolo di buffo in napoletano, come nella tradizione delle farse donizettiane – Carolina Lippo (Nina),  David Astorga Ernesto di Rousignac, Carmine Riccio Teodoro, Nutza Zakaidze Camilla, Chiara Notarnicola Stefanina, Giorgi Manoshvili Colonnello , Davide Bartolucci Cola. L’allestimento è una nuova produzione della Fondazione Teatro delle Muse.

Dalle note del direttore artistico Vincenzo De Vivo: _Il Giovedì grasso è una farsa di Gaetano Donizetti, nata per due grandi cantanti – il tenore Giovani Battista Rubini e il basso Luigi Lablache – in ambiente napoletano, dove la farsa è un “genere” del teatro musicale: un’architettura composta di arie, duetti e pezzi d’insieme, uniti da dialoghi parlati – che potevano diventare recitativi secchi quando l’opera veniva esportata al di fuori dei confini campani – che lasciava uno spazio importante al basso buffo, che parlava in schietto napoletano. Come spesso accadeva nell’Ottocento, la vicenda era stata presa da una commedia francese di successo, Le Nouveau Pourceaugnac di Scribe, che si era ispirato a Monsieur de Pourceaugnac di Moliére: la rivincita di un giovane ma avveduto ragazzo di provincia nei confronti di una burla ordita ai suoi danni da un buontempone di città_.

Si prosegue il 5 e il 7 settembre alle ore 21 con Gianni Schicchi Opera in un atto, libretto di Giovacchino Forzano, musica di Giacomo Puccini, preceduta da Il Conte Ugolino Il Canto XXXIII della Divina Commedia di Dante, musica di Gaetano Donizetti, Orchestrazione di Marcello Pepe a cura di Paola Magnanini (prima esecuzione in epoca moderna della versione per voce e orchestra), Il direttore è Marco Guidarini, interprete del melodramma italiano nei più importanti teatri europei. Il regista è Marco Baliani, una delle presenze più significative nel panorama teatrale contemporaneo. Scena e luci sono di  Lucio Diana, costumi Stefania Cempini e Lucio Diana.

Luca Dall’Amico canterà i versi danteschi che ritraggono la drammatica figura del Conte Ugolino, condannato a morire di fame, con i figli e i nipoti, con l’accusa di aver tradito la sua città.

L’unica opera comica di Puccini avrà come protagonista Angelo Veccia, applaudito Germont della Traviata del 2019, che ha debuttato nel ruolo alla Scala con Riccardo Chailly. Accanto a lui saranno Veronica Granatiero Lauretta – che il pubblico anconetano ricorda come protagonista della  SonnambulaMariangela Marini  Zita,  Pietro Adaini Rinuccio – che fu il Principe in CenerentolaLuca Dall’Amico Simone, ed un gruppo di giovani interpreti, alcuni dei quali provengono dalle realtà formative della Regione: Alessandro Fiocchetti Gherardo, Zuzanna Klemanska Nella, Gherardino Elena Mancia, Eugenio Di Lieto Betto di Signa, Matteo Torcaso Marco, Mariia Krylova La Ciesca, Johnny Ronen Bombino Maestro Spinelloccio/Guccio tintore, Davide Bartolucci Messer Amantio di Nicolao, Pier Silvio De Santis Pinellino calzolaio. L’allestimento è una nuova produzione della Fondazione Teatro delle Muse.

Vincenzo De Vivo così nelle sue note:_ Il secondo spettacolo è un omaggio a Dante, nella ricorrenza del settimo centenario della morte: tra le non poche opere ispirate al grande poeta si è scelta la più amata, Gianni Schicchi di Giacomo Puccini, il terzo scomparto del Trittico che il compositore lucchese scrisse per il Metropolitan di New York e che Toscanini diresse alla prima esecuzione. Di Schicchi si parla nel XXX canto dell’Inferno, dove l’anima dannata del fiorentino, membro della famiglia Cavalcanti, s’aggira tra i falsari perché colpevole di sostituzione di persona: “falsificando in sé Buoso Donati / testando e dando al testamento norma”.

L’opera di Puccini è preceduta da Il conte Ugolino, che Donizetti dedica allo stesso Lablache a cui aveva destinato il ruolo di Sigismondo nel Giovedì grasso. Il compositore mette in musica gran parte del canto XXXIII dell’Inferno, in cui il Conte Ugolino della Gherardesca – immerso nel ghiaccio tra i traditori – sospende la pena dell’Arcivescovo Ruggieri, a cui rode il capo per l’eternità, per raccontare a Dante e a Virgilio la sua storia. Rinchiuso da Ruggieri nella torre della Muda a Pisa, con i suoi figli e i nipoti, Ugolino è morto di fame, dopo aver assistito alla morte di tutti i suoi cari. Donizetti ha pubblicato la composizione per voce con il solo accompagnamento di pianoforte. Uno dei suoi migliori allievi – Marcello Pepe – ne elaborò un accompagnamento per quartetto d’archi e ne abbozzò l’orchestrazione, lasciandola incompiuta. Da quegli abbozzi è partita Paola Magnanini, a cui la Fondazione ha commissionato una nuova orchestrazione, che ad Ancona si ascolterà per la prima volta.

In entrambe le produzioni sarà presente l’Orchestra Sinfonica “G. Rossini”.

Gli abbonamenti e i biglietti sono in vendita su vivaticket.com

Biglietteria aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00,
il giovedì aperta anche nel pomeriggio dalle 17.00 alle ore 20.00.

Info 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org

La Fondazione Teatro delle Muse è sostenuta da: Soci Fondatori: Comune di Ancona, Fondazione Cariverona / Con il contributo di: Ministero della Cultura, Regione Marche / Si ringraziano: Associazione Palchettisti del Teatro delle Muse, Gli Amici del Teatro delle Muse / In collaborazione con Marche Teatro.