GIANNI SCHICCHI ALLE MUSE

CON LA DIREZIONE DI  MARCO GUIDARINI
E LA REGIA DI MARCO BALIANI
PROTAGONISTA SERGIO VITALE
DOMENICA 5 E MARTEDI 7 SETTEMBRE ALLE ORE 21

APRE LA SERATA
IL CONTE UGOLINO
XXXIII CANTO DELLA DIVINA COMMEDIA DI DANTE
MUSICA DI GAETANO DONIZETTI
ESEGUITO CON IL COMPLETAMENTO DELL’ORCHESTRAZIONE DI MARCELLO PEPE
A CURA DI PAOLA MAGNANINI
E LA VOCE DI LUCA DALL’AMICO

KAMMEROPER ALLE MUSE

Kammeroper alle Muse prosegue il 5 e il 7 settembre alle ore 21 con Gianni Schicchi Opera in un atto, libretto di Giovacchino Forzano, musica di Giacomo Puccini, preceduta da Il Conte Ugolino Il Canto XXXIII della Divina Commedia di Dante, musica di Gaetano Donizetti, Orchestrazione di Marcello Pepe a cura di Paola Magnanini (prima esecuzione in epoca moderna della versione per voce e orchestra), Il direttore è Marco Guidarini che dirige l’Orchestra Sinfonica “G. Rossini”, interprete del melodramma italiano nei più importanti teatri europei. Il regista è Marco Baliani, una delle presenze più significative nel panorama teatrale contemporaneo. Scena e luci sono di Lucio Diana, costumi Stefania Cempini e Lucio Diana.

Luca Dall’Amico canterà i versi danteschi che ritraggono la drammatica figura del Conte Ugolino, condannato a morire di fame, con i figli e i nipoti, con l’accusa di aver tradito la sua città.

L’unica opera comica di Puccini avrà come protagonista Sergio Vitale nella parte di Gianni Schicchi, che reduce dai successi di Traviata allo Sferisterio, fu il protagonista del Falstaff alle Muse nel 2015.

Accanto a lui saranno Veronica Granatiero Lauretta – che il pubblico anconetano ricorda come protagonista della  SonnambulaMariangela Marini  Zita,  Pietro Adaini Rinuccio – che fu il Principe in CenerentolaLuca Dall’Amico Simone, ed un gruppo di giovani interpreti, alcuni dei quali provengono dalle realtà formative della Regione: Alessandro Fiocchetti Gherardo, Zuzanna Klemanska Nella, Gherardino Elena Mancia, Eugenio Di Lieto Betto di Signa, Matteo Torcaso Marco, Mariia Krylova La Ciesca, Johnny Ronen Bombino Maestro Spinelloccio/Guccio tintore, Davide Bartolucci Messer Amantio di Nicolao, Pier Silvio De Santis Pinellino calzolaio, Lorenzo Venturini Buoso Donati. L’allestimento è una nuova produzione della Fondazione Teatro delle Muse.

Dalle note di regia di Marco Baliani:_ Ascoltando la musica che Puccini compose per il Gianni Schicchi, si viene percorsi da un  irrefrenabile moto di gioiosità. Me lo figuro, l’autore, avvolto nelle volute del suo inseparabile  sigaro toscano, mentre butta giù le prime note, e già il sorriso gli si stampa in volto e poi, mano a mano che la composizione prende forma, lo sento ridere, da solo, come accade nei momenti più liberi delle nostre vite, ridere di come si sta già immaginando la scena, i cantanti, con le parole del librettista Forzano  che diventano canto, guidate dalla musica che non smette di prenderli in giro, di giocare con loro e con la trama, contrappuntando ogni moto di sorpresa e di delusione, e ancora lo vedo sorridere, a fine serata, esausto per tanta creazione, ma sazio di aver trovato la strada giusta che legherà in un unico intreccio tutta la partitura.
Si merita davvero un altro sigaro, perché sa che sta creando un’opera buffa di altissimo lignaggio, e vuole che questo suo interiore divertimento si propaghi agli spettatori, ai musicisti dell’orchestra, ai cantanti, ai macchinisti, tutti ascoltando l’opera devono sbellicarsi e gioire.
Gianni Schicchi è un gioiello di divertimento teatrale e musicale, e penso che vada fatto respirare nella sua semplicità di struttura scenica, senza orpelli, senza enfasi scenografica, è già tanto densa la storia tra quelle quattro mura della stanza , col morto sul letto che diventa quasi corpo vivo nelle iniziali falsissime preghiere, negli insulti, nella ricerca del fatidico testamento.
E’ una storia di testamenti mancati, di cialtroneria, di furbizia truffaldina, una storia vecchia come il mondo, che Puccini riesce a trasformare in un’ esilarante comicissima vicenda di invidie, sberleffi, accanimenti, inganni.
Ciò che conta sono, per me, i gesti e i volti dei cantanti- attori, la loro presenza scenica, il loro muoversi e interagire tra loro. Voglio lavorare sulla dimensione teatrale dell’opera, su una concatenazione espressiva che dia risalto alle singole voci, costruendo il gruppo dei  parenti come un unico affiatatissimo coro che, quando serve, amplifica la singola gestualità di ciascuno, senza mai cadere nel grottesco, anzi generando sorprese come di continuo fa la musica di Puccini che non molla mai la presa, non si distanzia, resta fedele alla rissa comica e alla sgargiante bricconaggine dello Schicchi.
Un coro di borghesi arricchiti, che già si sentono superiori al volgo, da cui pure un tempo provenivano, e che vengono invece turlupinati proprio da un genio popolare che ne ridicolizza le pretese.
Unico stacco nell’opera è, oltrechè la furbizia di Schicchi che da un certo punto in poi guida e trascina l’intera compagine dei parenti, è il quadro d’amore tra Rinuccio e Lauretta, unico momento in cui la forza vitale dell’amore sembra prevalere sulle bassezze di eredità e soldi, come una specie di possibile promessa di una vita diversa, anche se poi, come in tutte le fiabe, non si sa se  vissero davvero felici  e contenti.

Biglietteria aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00,
il giovedì aperta anche nel pomeriggio dalle 17.00 alle ore 20.00.
Info 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org

La Fondazione Teatro delle Muse è sostenuta da: Soci Fondatori: Comune di Ancona, Fondazione Cariverona / Con il contributo di: Ministero della Cultura, Regione Marche / Con il sostegno di: Associazione Palchettisti del Teatro delle Muse, Gli Amici del Teatro delle Muse / In collaborazione con Marche Teatro.

Tutti gli appuntamenti sotto l’egida di Corelli100, omaggio al centenario dalla nascita del grande tenore anconetano, sono consultabili su www.comune.ancona.gov.it/ankonline/corelli100